giovedì 6 ottobre 2011

Apple-mnemosyne

Penso che Warburg sarebbe andato a nozze studiando il fenomeno Apple. In questo articolo interessantissimo, un vero e proprio saggio, uscito su Il Foglio e scritto da Claudio Cerasa si spiegano molte dinamiche: la merce come logo(s) e la mela mangiata come icona del nuovo secolo con slittamento di significato. Cupertino, Betlemme: costruzione simbolica della Apple come religione implicita. Steve Jobs come figura cristologica e mitica e rappresentazione divina della sua figura e della sua storia. Contrapposizione tra la "legge" divina e il "male" delle altre compagnie. Microsoft come il diavolo. I-pad come tavola della legge. E molto altro.
Riguardo alla mela, per esempio, si legge: “quella mela evidentemente è un’entità molto più simile al frutto della conoscenza del primo libro della Genesi che a qualsiasi altra mela comparsa nella storia della mitologia occidentale, ma ciò che più sorprende del significato metaforico legato a quel frutto è il modo in cui l’inventore della Apple ha completamente capovolto il senso di quel simbolo: perché, con Jobs, la Mela, da frutto del peccato che ‘non devi mangiare poiché se tu ne mangerai di certo morrai’, è diventata il simbolo della conoscenza a cui è quasi doveroso non rinunciare, il simbolo di un nuovo, e rivoluzionario, ‘prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi’.

SE NE VA IL CRISTO DEI COMPUTER

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