sabato 5 settembre 2009

Picasso, Raffaello e la Fornarina

L’arte non è casta […] se lo fosse non sarebbe arte”. Questa frase di Pablo Picasso ci fa comprendere come l’eros sia uno dei temi e delle ossessioni nelle opere dell’artista a cominciare dal "Bordello filosofico" del 1907, più noto come “Les demoiselles d'Avignon”, per passare alle varie tauromachie.

L'eros di Picasso è un "eros mediterraneo" dalle tinte forti e dal tratto deciso che trova spesso la sua strada tra le maglie della grande pittura del passato rivisitata con un occhio alle forme ed un altro verso quella tensione inconscia verso l’erotismo e la sensualità che l’artista rintraccia nei capolavori e che trasfigura con la sua linea sensuale e vibrante, una linea continua che da forma alle cose e alle sue visioni, che scompone il corpo distorcendolo in pose acrobatiche.

Nel 1968 l’ottantasettenne Picasso è rintanato nella sua casa sulla collina di Mougins con Jacqueline. Lavora incessantemente, giorno e notte, in preda a una febbre creativa inarrestabile. Seduto al tavolo della sala da pranzo, una stanza accogliente colma di libri e di tele, incide senza tregua, sperimenta, asseconda un’urgenza espressiva dirompente che a tratti rasenta l’ossessione.
Lo fa per sei mesi; sei mesi in cui genera 347 carte che sono il racconto di una vita, la narrazione sagace ed ironica del suo immaginario erotico ed onirico. Tra queste carte le performance erotiche di Raffaello e la Fornarina, con personaggi illustri (tra cui Michelangelo ed egli stesso) in veste di occhiuti voyeur.

picasso-raffaellofornarina

raffaellofornarina_pablo-picasso

0_550_429

pablo-picasso-artwork-large-65067 rev44656(1)-ori

E questa è l’interpretazione di Milo Manara della scena, tratta dall’album “Modelle”.

manara-picasso

Picasso, l'arte, le donne (Vedi).

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...